Washita la battaglia dei Cheyenne
La battaglia di Washita
La battaglia di Washita, avvenuta il 27 novembre 1868, fu uno scontro armato tra le forze dell’esercito degli Stati Uniti e la tribù dei Cheyenne, guidati dal capo Black Kettle. La battaglia si svolse sulle sponde del fiume Washita, in Oklahoma, ed è stata descritta come uno degli episodi più controversi delle guerre indiane.

Battle of Washita tratta dalla rivista Harper’s Weekly del19 dicembre 1868
Motivazioni della battaglia
Le tensioni tra i coloni americani e i nativi americani erano aumentate nel corso degli anni a causa della crescente espansione verso ovest. Nel 1868, il governo federale aveva firmato il Trattato di Medicine Lodge, che aveva lo scopo di pacificare le tribù delle Grandi Pianure e di spostarle nelle riserve.
Tuttavia, non tutti i capi tribù erano d’accordo con questo accordo e molti preferivano continuare a resistere alla colonizzazione americana. Black Kettle, che aveva precedentemente cercato di negoziare la pace con il governo federale, aveva condotto il suo popolo in un accampamento vicino al fiume Washita, in un’area che era stata designata come riserva.
La battaglia di Custer
Il generale George Armstrong Custer, al comando del Settimo Cavalleggeri degli Stati Uniti, fu inviato a Washita per trovare e sconfiggere i Cheyenne che rifiutavano di rispettare il trattato. Custer, che era noto per la sua aggressività e la sua reputazione di uccidere molti indiani, decise di attaccare l’accampamento di Black Kettle.
La mattina del 27 novembre, Custer e i suoi soldati attaccarono l’accampamento dei Cheyenne. La battaglia fu violenta e durò circa due ore. Custer e i suoi uomini uccisero molti guerrieri, donne e bambini. Black Kettle fu ucciso insieme alla sua moglie durante l’attacco.
Uno degli episodi più controversi della battaglia di Washita fu la morte di Black Kettle e della sua famiglia. Black Kettle era un capo tribù dei Cheyenne che aveva cercato di negoziare la pace con il governo federale degli Stati Uniti. Tuttavia, il suo accampamento, vicino al fiume Washita, era stato attaccato dalle truppe del generale Custer.
Durante l’attacco, Black Kettle e sua moglie furono uccisi mentre cercavano di scappare dall’accampamento. La loro morte fu vista come un atto barbaro e ingiusto da molti sostenitori dei diritti dei nativi americani.
In seguito all’attacco, molti dei sopravvissuti dell’accampamento di Black Kettle furono presi prigionieri dalle truppe americane. Ci furono anche segnalazioni di saccheggi e violenze da parte dei soldati americani nei confronti dei corpi dei guerrieri Cheyenne morti durante la battaglia.
Discussioni sulla battaglia
L’episodio della morte di Black Kettle e della sua famiglia è ancora oggi una questione controversa e suscita emozioni contrastanti. Mentre alcuni vedono l’attacco come un atto di giustizia contro i ribelli che rifiutavano di rispettare il trattato, altri lo vedono come un atto di violenza ingiustificata contro una tribù che cercava di vivere in pace.
Dopo la battaglia, Custer tornò a Fort Hayes come un eroe, ricevendo elogi per aver sconfitto i Cheyenne ribelli. Tuttavia, l’attacco suscitò indignazione tra molti americani e, in particolare, tra i sostenitori dei diritti dei nativi americani. Black Kettle fu riconosciuto come una vittima innocente della violenza dei coloni americani e come un capo tribù che aveva cercato la pace.
Conclusioni
La battaglia di Washita ebbe un impatto duraturo sulla storia delle guerre indiane e sulla relazione tra nativi americani e coloni americani. Ancora oggi, la battaglia è un ricordo doloroso per molte tribù delle Grandi Pianure e rimane un simbolo delle ingiustizie subite dai nativi americani nel corso della loro storia.