
Canyon de Chelly
Canyon De Chelly: la battaglia della guerra Navajo
Guerra Navjo e occupazione americana
Canyon de Chelly fu uno scontro militare tra le forze dell’esercito degli Stati Uniti e i Navajo nella regione del Canyon de Chelly, nell’attuale stato dell’Arizona, il 30 giugno 1864. Questo scontro rappresentò uno dei momenti cruciali del lungo conflitto tra i Navajo e il governo americano, noto come la Guerra Navajo.
La Guerra Navajo era iniziata nel 1846, quando le forze americane avevano occupato la regione del Nuovo Messico, che era abitata dai Navajo. Dopo una serie di conflitti minori, nel 1863 il generale James Carleton ordinò una grande campagna militare contro i Navajo, che furono costretti a lasciare le loro terre e ad avviare un lungo e doloroso esodo verso il campo di internamento di Bosque Redondo.
La battaglia di Canyon De Chelly
Tuttavia, molti Navajo rifiutarono di arrendersi e continuarono a combattere contro gli americani. Nel giugno del 1864, le forze americane guidate dal colonnello Kit Carson penetrarono nel Canyon de Chelly, una zona montuosa e impervia che rappresentava uno dei luoghi più sacri per i Navajo.
Il Canyon de Chelly era stato scelto dai Navajo come rifugio per la sua posizione strategica, inaccessibile e con poche vie di accesso. Tuttavia, la presenza degli americani nel canyon minacciava la sopravvivenza della comunità navajo, che si trovò costretta ad abbandonare le proprie case e a cercare rifugio nelle caverne e nelle grotte del canyon.
La battaglia di Canyon de Chelly fu una delle più sanguinose della Guerra Navajo. Le forze americane erano composte da circa 600 soldati, tra cui alcune unità di cavalleria e artiglieria. I Navajo, al contrario, erano meno numerosi e meno armati, ma erano abili combattenti e conoscevano bene il territorio.
La battaglia iniziò alle prime luci dell’alba, quando le forze americane iniziarono a avanzare lungo il canyon, sparando con i loro fucili e la loro artiglieria. I Navajo risposero con frecce e sassi, cercando di impedire l’avanzata degli americani.
La battaglia durò tutto il giorno e vide una serie di scontri tra le due parti. In alcuni momenti, i Navajo riuscirono a mettere in difficoltà le forze americane, attaccandoli da posizioni elevate e sorprendendoli con tattiche di guerriglia. In altri momenti, le forze americane riuscirono a prendere il controllo di alcune posizioni strategiche, costringendo i Navajo a ritirarsi.
Nonostante la resistenza navajo, alla fine della giornata le forze americane riuscirono a prevalere. La battaglia di Canyon de Chelly rappresentò una vittoria cruciale per gli americani, che riuscirono a imporre il loro controllo sulla regione del Canyon de Chelly.
Le conseguenze della battaglia
Tuttavia, la vittoria americana fu ottenuta a caro prezzo. Le forze americane con un elevato numero di morti e feriti, mentre anche i Navajo subirono pesanti perdite, oltre a dover affrontare l’ulteriore difficoltà di dover abbandonare le proprie case e le loro terre.
La battaglia di Canyon de Chelly ebbe un impatto duraturo sulle relazioni tra i Navajo e il governo americano. Molti Navajo furono costretti a lasciare le loro terre e ad avviare un lungo esodo verso il campo di internamento di Bosque Redondo, dove furono costretti a vivere in condizioni estremamente difficili.
Tuttavia, la resistenza navajo continuò, e nel 1868 il governo americano fu costretto a siglare il trattato di Bosque Redondo, che pose fine alla Guerra Navajo e garantì ai Navajo il diritto di tornare sulle loro terre.
Il Canyon de Chelly oggi
Oggi, il Canyon de Chelly è considerato uno dei luoghi più sacri per i Navajo e rappresenta una testimonianza vivente della loro cultura e della loro resistenza storica. La battaglia di Canyon de Chelly rimane un episodio importante della storia americana, che evidenzia la complessità e la violenza dei rapporti tra i popoli nativi americani e il governo degli Stati Uniti.